lunedì 20 ottobre 2008

domenica 19 ottobre 2008

16 ottobre 2008 - Assemblea a Lettere e Filosofia


Si è tenuta giovedì 16 la prima assemblea studentesca sassarese per discutere della cd "riforma Gelmini". I gradoni dell'anfiteatro erano stracolmi. Non può esserci nessuna guerra di cifre: avevamo solo 100 copie dell'ape opreaia speciale Gelmini, le abbiamo diffuse tutte ma almeno il triplo erano gli studenti che non ne hanno potuto prenderne una copia. 400 presenze quindi? Pensiamo proprio di si. Un plauso va a Paolo, Antonio, Valentina e tutti gli altri che si sono adoperati per la realizzazione dell'assemblea. Ognuno di noi (a cominciare da quella di Scienze Politiche del 23) è obbligato a fare altrettanto. Sono intervenuti Caterina Arru della CGIL, autrice di una relazione dettagliatissima sulle nefaste conseguenze di questi provvedimenti, Gennaro Carotenuto via Skype, rappresentanti degli studenti e rappresentanti di organizzazioni politiche (tra le quali noi), docenti, ricercatori, specializzandi SSIS e persino il preside Morace. Si è passati dalle parole d'ordine come "occupazione" ai dubbi su quale possa essere oggi la forma di lotta più incisiva. Per conto nostro la scuola e l'università non sono separate chirurgicamente dalla società, questi provvedimenti servono a riprodurre la classe dominante (i figli dei lavoratori non potranno andare a studiare nelle prossime fondazioni) e per buttare giù questo disegno è necessaria l'unione degli studenti con i lavoratori come hanno fatto in Francia contro il contratto di primo impiego (CPE). Sciopero generale a oltranza di tutte le categorie!

MP

venerdì 17 ottobre 2008

In merito agli assegni...di merito!

Con la delibera 33/13 del 10 giugno, la giunta regionale ha stanziato 10 milioni di euro (con un incremento a 15 milioni per l'anno prossimo) per la concessione di assegni di merito per gli universitari sardi. 6000 € annuali per gli studenti fuori sede e 3000 per gli altri indipendentemente dal reddito! Attualmente è in corso la verifica delle domande che dovevano essere presentate entro il 2 agosto scorso. Un periodo dove moltissimi studenti, con poco reddito, vanno "a fare la stagione" con tutto ciò che questo comporta.

La domanda di partecipazione doveva essere compilata esclusivamente on-line e solo dal 9 luglio in poi. Questo ovviamente è già un punto non a favore del provvedimento visto che, a parte il periodo citato, non tiene conto del digital divide (strutturale, ma anche culturale se vogliamo) che investe anche la nostra isola.
Ma entriamo nel merito della questione. Secondo i suoi estensori, tale provvedimento dovrebbe incentivare gli studenti a proseguire gli studi, ma a patto che abbiano conseguito una votazione di diploma non inferiore agli 80/100 (per chi si immatricola), che abbiano una media del 27 e siano in corso (per chi si iscrive agli anni successivi), e che per l'A.A. 2007/08 le iscrizioni riguardino solo un corso di laurea magistrale o specialistica. Tutto a prescindere dal reddito.
La questione del merito non va affrontata in maniera astratta ma la si deve legare alle condizioni di partenza della famiglia d'origine. Facciamo un esempio: al di là dei singoli casi è da registrare un costante attacco al diritto allo studio a livello nazionale con tagli alla scuola pubblica su tutti i fronti (strutture, insegnanti...) e con il carovita a fare da cornice (libri, trasporti...) le ripercussioni sulla qualità dell'apprendimento non mancano. Solo chi ha un certo reddito può andare a studiare in scuole più virtuose o può comunque permettersi delle ripetizioni private per sopperire alle carenze della scuola pubblica. Chi non può fare tutto questo difficilmente può ottenere, sempre al di là dei singoli casi, votazioni eccellenti che possano permettere l'accesso a tale provvedimento. E nonostante i giusti provvedimenti (è innegabile uno sforzo maggiore rispetto ad altre regioni) mirati a ridurre la dispersione scolastica e a stanziare contributi per i libri di testo, le risorse di una regione come la Sardegna non possono bastare a sopperire i tagli operati a livello nazionale e i meccanismi perversi dell'autonomia finanziaria degli istituti.
Inoltre a livello universitario non mancano contraddizioni con le strutture regionali per il diritto allo studio (ERSU) dove per vincere la borsa di studio e ottenere un alloggio si compilano ogni anno dei moduli e in base ai requisiti come merito e reddito possiamo entrare in graduatoria.oppure no. Ma come è calcolato il merito? Il merito privilegia l'accumulo dei crediti (CFU) a discapito della media di tutti gli esami, perciò lo studente universitario è incentivato ad accettare anche un voto al di sotto della media pur di poter mettere quei 4 o 8 CFU nel modulo incriminato. Come la mettiamo con la media del 27 richiesta dal provvedimento regionale di questa estate? Come la mettiamo con gli studenti che lavorano per pagarsi l'università e che in base a questa condizione sono usciti fuori corso (magari avendo una media più alta del 27) e non avendo accesso alla cifra stanziata dovranno continuare a lavorare e a allungare il loro percorso?
Rifondazione comunista, presente in giunta, deve lottare per un reale diritto allo studio che non parta da un astratto merito, ma che tuteli effettivamente le fasce più deboli della popolazione.
Il circolo studentesco Majakovskij è nato per affrontare queste questioni, per far si che Rifondazione faccia proprie le sue rivendicazioni, ma anche per contribuire a dare vita a Sassari ad una struttura di lotta coordinata a livello nazionale che si batta per un reale diritto allo studio.
  • Raddoppio del PIL da destinare alla scuola e all'università cancellando i finanziamenti alle private e riducendo drasticamente le spese militari;
  • Ritiro dell'autonomia scolastica e universitaria che crea solo meccanismi perversi di procacciamento di fondi in assenza di quelli statali;
  • Gratuità dell'iscrizione per scuola e università iniziando dalla gratutià per le prime fasce di reddito situate sotto il reddito medio;
  • Abolizione del numero chiuso e possibilità di dare l'esame quando più si è pronti attraverso la calendarizzazione di 11 appelli per anno;
  • Reintroduzione dell'obbligo scolastico estendendolo al 18mo anno di età;
  • Libri in comodato d'uso gratuito, trasporti gratis e borse di studio a tutti coloro che a prescindere dal merito vivano al di sotto dello stipendio medio.
MP

mercoledì 15 ottobre 2008

l'ape operaia ottobre 2008

Questo numero è diviso in due parti. La prima è intitolata "La privatizzazione dell'istruzione pubblica" e fa un'analisi delle misure introdotte dalla Gelmini (tagli, tagli e ancora tagli; le scuole diventano fondazioni; una scuola di classe; dal consiglio d'istituto al consiglio d'amministrazione; disciplina e autoritarismo; la privatizzazione delle Università). La seconda parte intitolata "Quale alternativa" illustra invece quali debbano essere gli elementi programmetici all'altezza di una battaglia per un reale diritto allo studio (contro la privatizzazione dell'istruzione; contro la selezione di classe; abbattere i ritmi di studio; contro l'autoritarismo e la repressione, per una scuola e un'università democratiche!; per una scuola e un'università laiche!; contro la subordinazione dell'istruzione alle imprese, per un posto di lavoro alla fine degli studi!; da dove prendere i soldi?; generalizzare le lotte per fermare la Gelmini). Scaricalo e diffondilo.
retro/copertina - pagg. 1-10 - pagg. 9-2 - pagg. 3-8 - pagg. 7-4 - pagg. 5-6

oppure leggilo in due parti su questo blog:
la privatizzazione dell'istruzione pubblica
quale alternativa?